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Buffalora

IMG_4710 Tutto il pubblicato in italiano di Jean-Philippe Toussaint

Jean-Philippe Toussaint è uno scrittore belga, ma dallo stile decisamente francese. Nella migliore tradizione dei Truffaut e Godard, Toussaint sa raccontare vicende ordinarie con tono leggero, ma non banale. Il suo stile di scrittura si regge su un equilibrio fragile, fatto di periodi molto lunghi, costruiti su ritmi cadenzati, che riflettono l’esperienza interiore del protagonista. Questi è solitamente un alter-ego dell’autore, dalla personalità indolente. Nei libri di Toussaint, il protagonista è spettatore passivo dei (rari) avvenimenti. Nelle sue prime produzioni (La stanza da bagno, Monsieur, La televisione), le ricadute emotive di tali avvenimenti rimangono implicite: il punto di vista del narratore rimane esterno, ed il turbamento emotivo dei personaggi si manifesta in reazioni bizzarre e scomposte, spesso venate di umorismo (per fare un esempio, La stanza da bagno comincia con il protagonista che prende la decisione di passare le sue…

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Nel filone della letteratura true crime, non tutte le piste sono state battute allo stesso modo. Si sprecano i libri dedicati al Mostro di Firenze, al terrorismo degli anni settanta, ai grandi casi insoluti come il delitto di via Poma. Ma ci sono anche storie secondarie, di Provincia, a cui è stato dedicato a malapena un libro, magari fuori catalogo e stampato da un editore minore. Sono opere da preservare e valorizzare, perché spesso rappresentano l’unica testimonianza disponibile al grande pubblico di certi fatti. Oggi segnaliamo alcune pubblicazioni di questo genere.

Delitti di gioventù – Dario Soragna, Edizioni Punto Rosso, Milano, 2009, 216 pagine. Fuori catalogo, valutazione 10-15€.

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Dello stesso autore va menzionato Frenesia Omicida (1993), di cui Delitti di gioventù rappresenta un aggiornamento. Questi due libri sono con ogni probabilità le sole ricostruzioni storiche disponibili in forma di libro sul cosiddetto ‘Mostro di Sarzana’, Giorgio Vizzardelli (1922 –…

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Nel primissimo post di questo blog, avevamo esordito parlando proprio della Synergon, la piccola ma agguerrita casa editrice bolognese che a metà degli anni novanta mise su carta una certa stagione culturale ‘underground’, dove il cyberpunk si intrecciava alla politica e ‘l’ossessione’ per i mass-media (siamo negli anni della ‘discesa in campo’ di Berlusconi).

La Synergon è un vero e proprio cult per i bibliofili, grazie ad alcuni tratti subito riconoscibili: il layout (un formato sedicesimo dominato da colori ‘fluo’ psichedelici), la tiratura (solitamente esigua, e diffusa solo in Emilia e dintorni),  ed i contenuti (decisamente ‘arditi’, tra denuncia e sperimentazione).

Ma quali sono i libri più rari e ricercati? Sulla fascia alta, ci sono pochi dubbi. Dominano i ‘magnifici tre’:

  • Gilberto Centi (a cura di), Luther Blissett — l’incapacità di possedere la creatura, una e multipla, Synergon, 1995
  • Oscar Marchisio, La stanza mnemonica, Synergon, 1995
  • Lorenzo…

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William Gaddis è uno dei numi tutelari della letteratura postmoderna americana, che alcuni critici fanno convenzionalmente cominciare con la pubblicazione del suo capolavoro, The recognitions (Le perizie, 1955).  Il tema principale del libro è la falsificazione e la perdita (o il furto) d’identità. La trama riprende, in parodia, il Faust di Goethe. Il protagonista è un pittore di scarso successo, che viene indotto da un commerciante d’arte a mettersi in combutta con lui per creare e vendere falsi quadri di pittori fiamminghi del ‘500.

IMG_3480 Le perizie, nell’edizione Mondadori del 1967, di cui parliamo più in basso.

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IMG_2076 Presentazione del libro, nel risvolto di copertina.

Le perizie è un lavoro monumentale (più di 1000 pagine), scritto in uno stile elaborato, allusivo, che respinge anche il lettore volenteroso. La principale cifra stilistica sono i dialoghi, vere e proprie ‘sequenze di monologhi’ che capitano al lettore tra capo e collo, lasciandogli…

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Il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) é un’associazione, attiva dal 1989, che promuove un approccio critico alle pseudo-scienze ed i presunti fenomeni paranormali. Da dieci anni `direttore esecutivo’ dell’associazione é lo scrittore e giornalista Massimo Polidoro, volto noto della televisione ed anche promotore di un popolare canale youtube, in cui mette in mostra il suo talento di divulgatore e showman. Tra le sue file il CICAP accoglie anche Piero Angela (fondatore), e volti noti per i frequentatori di queste pagine come Alfredo Castelli e Tiziano Sclavi.

Tra le attività divulgative promosse dal CICAP, c’è anche una collana di libri. É poco conosciuta, soprattutto perché venduta solo tramite il sito del CICAP, ma di ottima qualità. Ogni buon bibliofilo sa che il paranormale ‘tira’ sempre, e basta che un libro su fantasmi, ufo, spiritismo, leggende metropolitane e quant’altro sia poco reperibile per…

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Contemplando Dark Demonia

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Isabella Santacroce è un’autrice divisiva. Da un lato, molti non tollerano la sua scrittura ampollosa ed ostentatamente trasgressiva. Dall’altro, c’è un nucleo forte di appassionati che venerano i suoi libri, non si perdono una sua iniziativa, e si danno man forte sui social network, dove la scrittrice è molto attiva, e mantiene un dialogo coi suoi estimatori.

Comunque la si pensi, Isabella Santacroce è un caso che il bibliofilo non può ignorare. Non solo le prime edizioni dei suoi libri degli anni novanta hanno un buon mercato, ma l’autrice è una fucina di iniziative editoriali votate all’esclusività e la ricercatezza. Una su tutte, Io non so chi sono, prima parte dell’autobiografia dell’autrice, prodotta in sole dieci copie battute all’asta su Facebook nel 2011. La confezione denota grande cura ed è indiscutibilmente di pregio: abbiamo un involucro artigianale in legno a forma di bara,  una fascia color viola liturgico con…

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John Titor, il viaggiatore del tempo venuto dal 2036, è uno degli hoax più intriganti del nuovo millennio. Potremmo tradurre `hoax’ come `elaborata bufala’, ma é importante sottolineare che quella di Titor é stata una messinscena assolutamente innocua, e senza fini di lucro. Per conoscere la storia completa, basta consultare una delle molte ricostruzioni disponibili online. Quello che colpisce maggiormente é la ragione del presunto viaggio nel tempo di John Titor. Egli infatti sostiene di essere tornato indietro di decenni per recuperare un vecchio computer (l’IBM 5100), necessario per risolvere un errore nel software UNIX ancora in uso nel suo tempo (il 2036). Ebbene, pare proprio che questa ragione sia plausibile: c’é un ben noto problema riguardante il software UNIX, legato all’anno 2038 (una sorta di `millenium bug post-datato’), quindi solo due anni dopo il presente di Titor. É notevole che la possibilità di utilizzare funzionalità dell’IBM 5100 per risolvere…

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Abbiamo già parlato su queste pagine di Animali dopo l’uomo, l’opera prima (1981) di Dougal Dixon, in cui il paleontologo scozzese immagina (coadiuvato da disegni molto evocativi) la vita sulla terra 50 milioni di anni dopo la scomparsa dell’uomo. Dopo una parantesi a tema dinosauri (tra cui il suggestivo The New Dinosaurs: an alternative evolution, su cui magari ritorneremo), Dixon nel 1990 pubblica un’opera sulla falsa riga della prima, ma questa volta dedicata all’uomo (volendo forse omaggiare Darwin, che dopo On the origin of species scrisse The descent of man).

Man after Man: An Anthropology of the Future
Dougal Dixon
Blandford Press, Londra, 1990
128 pagine, cartonato con sovraccoperta
ISBN 978-0713720716

Date le quotazioni considerevoli che può raggiungere l’opera, é meglio fare chiarezza: esiste anche una seconda edizione, in formato paperback, con i seguenti dati editoriali.

Man after Man: An Anthropology of the Future
Dougal Dixon
Blandford…

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Colder é un piccolo cult contemporaneo. Mai tradotto in Italia, si tratta di un fumetto horror, il cui Omnibus (che racchiude tutti i capitoli della serie) é esaurito e quasi impossibile da trovare pure in lingua inglese, nonostante sia uscito solo nel 2017. La copertina del primo numero, poi ripresa dall’Omnibus, si é scavata una nicchia nell’immaginario collettivo.

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La disturbante immagine raffigura il protagonista della serie: Declan, un ex-paziente di un’ospedale psichiatrico, con il potere di guarire le persone dalla follia. Ogni volta che usa il suo potere, la temperatura corporea di Declan diminuisce per un certo lasso di tempo, da cui il titolo della serie. L’intenzione di Juan Ferreyra, disegnatore di tutti gli episodi e copertine, era di mostrare Declan che cerca di guarire la propria follia, e nel farlo si infila le mani ‘dentro la faccia’ nel tentativo di raggiungere il cervello. L’effetto visivo é semplice ma agghiacciante…

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Suicidarsi è una faccenda privata, ma anche pubblica, che da sempre attira le stigma della società civile, politica e religiosa. Non solo suicidarsi è deprecabile, ma insospettabilmente difficile all’atto pratico. Armi da fuoco, soffocamento, overdose di farmaci, ogni metodo presenta i suoi rischi, sia in termine di dolore prolungato, sia, ancora peggio, per la possibilità di sopravvivere. Una ‘guida al suicidio’ può dunque fornire una corretta informazione pratica sui modi ‘corretti’ (e meno dolorosi) di darsi la morte. Ma anche a ribadire, con fare provocatorio, il diritto di ciascuno di decidere della propria vita, e le implicazioni che questa libertà ha per la collettività.

Suicidemode d’emploi è la guida al suicidio scritta dagli intellettuali anarchici Claude Guillon e Yves Le Bonniec, pubblicato in Francia dall’editore Alain Moreau nel 1982. Il libro deve la sua fama all’essere una delle poche opere di fatto ancora soggette a censura nei paesi…

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